Lettera del Presidente Luca Filipponi per il poeta Angelo Sagnelli candidato al premio Nobel per la poesia

Vorrei sottoporre alla vostra attenzione la figura del poeta, letterato ed avvocato italiano Angelo Sagnelli per il suo grande impegno letterario e poetico.
Ora, come ha già ampiamente argomentato da moltissimi intellettuali italiani ed internazionali tra i quali il sociologo e professore Franco Ferrarotti, Angelo Sagnelli ha creato un suo mondo poetico, fatto di persone, poeti, giornalisti, artisti o più semplicemente intellettuali che si spendono e si adoperano per questo poeta e per le sue opere letterarie. Angelo Sagnelli ha rinunciato ai grandi editori ed ai vari percorsi eclatanti ed edulcorati, ma ha puntato sulla qualità del suo mondo poetico, della comunicazione e del valore altamente culturale dei suoi scritti che sono stati recensiti e spiegati in modo ampio ed esaustivo.
Con questa mia lettera vorrei mettere a fuoco due punti salienti e fondanti del mondo poetico di Angelo Sagnelli che sono le attività svolte da questo poeta a favore e per il salvataggio del ben noto Caffè Greco di Roma e l’impegno nel ricoprire il ruolo di direttore artistico del premio internazionale Menotti Art Festival letteratura che viene considerato, oramai da diversi anni, uno degli appuntamenti internazionali imperdibili dal mondo della cultura e della letteratura contemporanea. In una società sempre più liquida (per citare Bauman) o meglio in un mondo nel quale spesso solo ai morti viene concesso di dire la pura verità (Mark Twain), nel quale spesso la sostanza è apparenza e l’apparenza diviene sostanza dobbiamo sostenere persone di grande coraggio che hanno speso e stanno spendendo una parte importante della propria esistenza per difendere le “nostre identità culturali”.
Negli anni 50, il maestro Giancarlo Menotti compositore formatosi in America, cercava idealmente di trovare e creare la cosiddetta cittadella delle arti nella quale tutti gli artisti nelle diverse vesti si sarebbero potuti sentire dei primi cittadini.
Su questa scia scelse Spoleto, che diventò uno status simbolo, tanto che a Parigi si diceva: “Sono stato a Spoleto “: Angelo Sagnelli con il mio aiuto e quello dei tanti personaggi che lo hanno aiutato e condiviso ha ripreso con successo quello spirito menottiano che, in molti hanno snobbato, rinnegato perché ritenuto superato. Quindi la forza di Angelo Sagnelli è quella di dire la verità e ricercare la verità attraverso la poesia, ma nello stesso tempo riesce ad ottenere cose quasi impossibili con estremo pragmatismo come il salvataggio auspicato e voluto del caffè Greco di Roma. Questo come prima e più di prima dobbiamo essere consapevoli che dire la verità oggi, significa essere rivoluzionari, come aveva preannunciato Pierpaolo Pasolini, e chi più di Angelo Sagnelli può essere considerato un vero rivoluzionario del 21° secolo, al quale va assegnato a mio avviso , un dovuto riconoscimento per far entrare per sempre il Caffè Greco di Roma nella storia e lo stesso Angelo Sagnelli nelle élite della cultura come un grandissimo ed inimitabile rivoluzionario in doppio petto.

Menotti Art festival Spoleto
Spoleto Art Festival
Il Presidente Prof Luca Filipponi

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